Targhe alterne e case più fredde. Ma Pescara non è Milano (e nemmeno Roma)
Per il Comune di Pescara – e il sindaco Alessandrini – il 2016 inizia come è finito il 2015: con dei provvedimenti “modaioli” quanto inutili. A fine anno aveva vietato i botti per tutelare i cani, all’inizio del nuovo annuncia le targhe alterne – ma solo due giorni la settimana – e il raffreddamento coatto delle abitazioni per combattere lo smog.
Se invece di seguire le mode (“cosa credete, mica siamo dei poveracci, lo smog – che è segno di sviluppo – lo abbiamo pure noi!” immagino avranno pensato in Comune) gli uomini soli al comando di Pescara avessero delle politiche strategiche sull’ambiente non saremmo al punto in cui siamo.
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p.s. Chissà perché, dell‘inquinamento del fiume non parla più nessuno, e delle puzze nauseabonde del sansificio, nemmeno.
Quello che serve per combattere l’inquinamento non sono provvedimenti tampone, temporanei, che seguono le mode e poi scompaiono, servirebbe un vero e proprio cambiamento radicale dei nostri stili di vita, dell’organizzazioni delle nostre città , un alternativa alle politiche urbanistiche selvagge cemento primo di tutto, ad un diverso rapporto con i mezzi pubblici, che dovrebbero essere funzionanti ecologici, e soprattutto una classe politica adeguata ad affrontare questi compiti ecc…
Politiche nefaste che sono vecchie di anni, come si fa a cambiare in pochi giorni quanto di drammatico abbiamo fatto nel passato. Il PM 10 ringrazia e prospera.
Il problema serio è che la tutela del territorio non interessa veramente ai cittadini. Meglio delegarla alle associazioni ambientaliste che tuttaiva – pur svolgendo un lavoro meritorio – non sempre hanno posizioni condivisibili quando si arroccano su posizioni intransigenti.
Il risultato è che siamo “stretti” fra l’insipienza politica e la rigidità ambientalista. Ma ci sono cose – come la salute del fiume – che non hanno colore politico e che dovrebbero suscitare l’impegno se non di tutti, almeno di una gran parte della città . Ma questo non accade…