L’ossessione di Milella per la prescrizione
Dopo un post che commentava un’uscita ingenerosa verso gli avvocati – rei di “sfiancare i processi” per arrivare alla prescrizione – torno ad occuparmi di un articolo scritto da Liana Milella che marginalmente – e però con recidiva – invoca la riforma delle prescrizione come cura del morente “sistema giustizia”. Scrive la giornalista:
Certo, se rivoluzionasse la prescrizione gli darei una medaglia. Ma qui le domande sono altre: quanto peserà la pietra di Ncd e di Alfano e dei gruppi centristi sul collo di Orlando, quanto Renzi avrà voglia di firmare una riforma epocale come quella della prescrizione. Io sono molto pessimista. Vedremo.
Non ripeto quello che ho già scritto sul rapporto fra prescrizione e durata delle indagini preliminari, ma continuo ad essere stupito dall’atteggiamento di Milella che, evidentemente, è ispirato da una sostanziale cattiva immagine del mondo forense.
Cosa potremo mai fare per farle cambiare idea e per convincerla che i “buoni” non sono sempre quelli che siedono alla destra del collegio? Ma soprattutto, cosa abbiamo fatto per essere considerati (e trattati) in questo modo?